OSPEDALE SENZA DOLORE: LA CLINICA SAN FRANCESCO DAL 2014 TUTELA I PAZIENTI CONTRO IL DOLORE “INUTILE”.
/Dopo l’intervento chirurgico è fondamentale tutelare i pazienti anche attraverso il controllo del dolore, una terapia antalgica personalizzata permette al paziente di non soffrire e di recuperare meglio e più velocemente.
Evitare il dolore “inutile” è un principio fondamentale su cui anche la Regione ha deciso di prendere una posizione. Infatti a tutela dei cittadini la Giunta Regionale ha deliberato la costituzione dell’osservatorio per le cure palliative e la lotta al dolore cui sono stati affidati compiti di supporto alla programmazione e di sostegno all’attività svolte dalle Aziende sanitarie con la produzione di materiale tecnico e la realizzazione di programmi formativi e lo sviluppo di ricerca applicata ai servizi sanitari. In accordo con le normative la Clinica San Francesco ha istituito il Comitato ospedale senza dolore. A tal proposito il medico anestesista della Clinica San Francesco, Francesca Vargiu, ci ha spiegato cosa significa tutelare i pazienti dal dolore “inutile”.
Che cosa si intende per “Ospedale senza dolore”?
“Evitare il dolore è un diritto di tutti, un principio etico fondamentale che pian piano sta entrando nella nostra cultura, infatti dal 2014 all’interno della nostra Clinica abbiamo istituito il Comitato Ospedale senza dolore che coinvolge diverse figure professionali mediche e infermieristiche che si occupano di proteggere i pazienti soprattutto nel trattamento del dolore acuto post operatorio. Il nostro obiettivo cardine è quello di contrastare i principali effetti del dolore a seguito di un intervento chirurgico con la minima incidenza di effetti collaterali legati alle tecniche e agli effetti dei farmaci analgesici, il tutto per poter affidare il paziente appena operato nelle mani dell’équipe riabilitativa che si occupano del recupero funzionale del paziente così da ristabilire le normali capacità e funzionalità dell’organismo del paziente.”.
In ambito ortopedico il controllo del dolore quanto è importante?
“Il dolore in ambito ortopedico rappresenta la causa principale che determina la richiesta di trattamento chirurgico; ne consegue che il paziente nutre delle grandi aspettative sulla scomparsa del dolore dopo l’operazione e sulla ripresa funzionale immediata. Un trattamento antalgico adeguato post operatorio influenza positivamente la gestione clinica del paziente”.
Come si procede al controllo del dolore?
Il protocollo a cui i pazienti si affidano segue un approccio multidisciplinare e multimodale per ottimizzare le cure perioperatorie, quindi coinvolge molteplici figure professionali: ortopedici, anestesisti, fisiatra, fisioterapisti, infermieri e colleghi internisti fanno sì che le condizioni cliniche del paziente siano sempre al meglio. Lo scopo del lavoro di questa équipe consiste nel restituire al paziente un’autonomia subito dopo l’intervento tale da alzarsi dal letto, andare in bagno, e camminare; il tutto è grazie a un buon controllo del dolore e un’ottima riabilitazione. Il dolore è un’esperienza soggettiva, ogni paziente ha la sua percezione e quindi la sua soglia di tolleranza, è ovvio che questo aspetto va tenuto in considerazione dal momento in cui disponiamo la terapia antalgica. Tuttavia non è l’unico aspetto che dobbiamo considerare. E’ importante parlare con i nostri pazienti per conoscere il più possibile la loro parte emotiva ed emozionale, aspetti che compongono e influenzano la percezione del dolore: ognuno percepisce il dolore in base alla soglia che ha che varia da persona a persona ed è condizionata da fattori non solo fisici, ma appunto, emotivi e psicologici. Questo implica che la risposta del sistema nervoso al danno tissutale si avvale di reazioni determinate dall’interpretazione personale e inoltre, può variare in base allo stato emozionale del momento. Il nostro obiettivo è quello di evitare che i nostri pazienti sentano dolore perché questo rischia di compromettere il percorso di guarigione ma soprattutto di riabilitazione. L’intervento chirurgico è doloroso, dobbiamo evitare la sofferenza e aiutare il paziente a ritornare il prima possibile ad una vita normale.