LE DONNE FUMATRICI SONO LE PIU’ COLPITE DAL CARCINOMA POLMONARE

Le donne fumatrici tra le più colpite dal carcinoma polmonare. Il tasso di mortalità e l’incidenza di questa patologia è in calo tra gli uomini ma in aumento tra le donne, per le quali ha superato il tumore allo stomaco, divenendo la terza causa di morte per neoplasia, dopo il tumore al seno e al colon-retto. Questo dato sottolinea come l’andamento della prevalenza dei fumatori sia in crescita tra le donne tra il 1993 e il 2005. Il fumo attivo resta la principale causa di mortalità prevedibile si stima infatti che siano attribuibili al fumo di tabacco dai 70mila agli 83mila decessi all’anno con oltre il 25%  compresi tra i 35 e i 65 anni.

I danni da fumo nelle donne sono molteplici: Nelle fumatrici non vaccinate contro l’HPV, il fumo può scatenare l’ infezione della lesione pre-cancerosa, contribuendo ad aumentare il rischio di sviluppare  il tumore della cervice uterina. Inoltre, Il fumo è un fattore di rischio anche per lo sviluppo dell’osteoporosi e quindi dell’aumento del rischio di fratture. La nicotina, contenuta all’interno delle sigarette, incide sull’apparato circolatorio, restringendo i vasi sanguigni attraverso i quali vengono trasportati ossigeno e le sostanze nutritive importanti per i tessuti: muscoli e legamenti e alle ossa. Le donne che fumano sono maggiormente esposte ai disturbi del ciclo mestruale e rischiano di andare in menoapusa anticipata e se sono solite assumere contraccettivi aumentano il rischio di trombosi, infarto miocardico e ictus. Anche la fertilità viene messa a repentaglio, sia per uomini che per le donne. Nei fumatori infatti, la possibilità di avere dei bambini si riduce drasticamente inoltre, in caso di gravidanza il rischio di aborto, di bambini nati prematuri o sottopeso alla nascita aumenta.

“L’assunzione costante e prolungata di tabacco è in grado di incidere sulla durata della vita media oltre che sulla qualità della stessa: 20 sigarette al giorno riducono di circa 4,6 anni la vita media di un giovane che inizia a fumare a 25 anni. Ovvero per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita. Si stima che di 1.000 maschi adulti che fumano uno morirà di morte violenta, sei moriranno per incidente stradale, 250 saranno uccisi dal tabacco per patologie ad esso correlate.”

Ministero della Salute