7° GIORNATA NAZIONALE PER LA SALUTE DELLA MANO
/La Clinica San Francesco aderisce alla Giornata Nazionale per la salute della Mano. La nostra struttura ha deciso di aderire all’iniziativa e per l’occasione Sabato 11 Maggio dalle 9 alle 12:30 gli specialisti di Chirurgia della Mano saranno a vostra disposizione per consulti gratuiti durante i quali visiteranno mani e dispenseranno suggerimenti per approfondimenti diagnostici o terapici. Inoltre saranno a disposizione per orientare i pazienti, qualora necessario, a trattamenti chirurgici.
Per prenotazioni: Tel. 335 7943718 dalle 8.30 alle 15.30
Email: chirurgiamano@grupposanfrancesco.it
Le cellule staminali: diversi tipi e diversi impieghi, facciamo un po’ di chiarezza.
/Le cellule staminali sono un grande gruppo e le cellule staminali mesenchimali che si utilizzano per la terapia dell’artrosi sono invece una sottoclasse di cellule staminali. Esiste poi un’altra categoria di staminali, il cui impego solleva implicazioni etiche importanti ce ne ha parlato il dottor Pietro Lavezzo, per saperne di più guarda il video.
NEVI, MACCHIE SCURE ED ERITEMI SOLARI: COME DIFENDERE LA PELLE DAL SOLE?
/In vista delle prime belle giornate di sole e dell’estate che è quasi alle porte è importante tutelare e proteggere la nostra pelle, grazie agli utili consigli del medico dermatologo della Clinica San Francesco, Silvia Pugliarello. “Proteggersi dal sole è fondamentale anche per le persone che hanno una pelle costellata di nevi. Il sole fa bene alla pelle ma deve essere affrontato nella maniera più corretta possibile.
E’ importante proteggere la cute tutta e non solo ogni singolo nevo, con una crema con un fattore di protezione di almeno 30 – ha spiegato la dottoressa Pugliarello – Una cute ricca di nevi va protetta interamente anche perché si è riscontrato che i melanomi insorgono più frequentemente ex novo da cute apparentemente sana e non dalla trasformazione di lesioni neviche preesistenti.
Anche per questa ragione sarebbe buona cosa, prima dell’arrivo dell’estate e quindi della prima abbronzatura, effettuare una visita completa di pelle e nei”. Una visita supportata da una videodermatoscopia consente di realizzare una fotografia in alta definizione della pelle e quindi dei nei, permettendo un monitoraggio a distanza di tempo mettendo in luce un’eventuale evoluzione di questi. “Tutti devono sottoporsi alla visita dei nei, con cadenza annuale – ha commentato la dottoressa – Il controllo è consigliato anche a chi ne ha pochissimi, la visita fa meno male delle analisi del sangue, quindi così come si fanno i controlli ematici è fondamentale controllare anche la nostra pelle. La pelle ha il vantaggio che se c’è qualcosa che non va si vede subito, per gli altri organi non è così, spesso infatti la malattia non è visibile. E’ importante nell’osservazione dei nei tenere in considerazione, la regola dell’ABCDE ovvero: Asimmetria, Bordi irregolari, Colore disomogeneo, Dimensione superiore ai 6 millimetri e Evoluzione. Se un neo cambia il suo aspetto velocemente nel giro di qualche mese, se il suo un bordo da liscio diviene sempre più frastagliato o assume un colore disomogeneo forse è arrivato il momento di farlo controllare a uno specialista”.
Tuttavia i nei non sono l’unico elemento da salvaguardare se si vogliono evitare sorprese dopo aver preso il sole. Infatti, ciò che maggiormente preoccupa coloro che amano esporsi al sole sono le macchie scure e gli eritemi solari. “Le macchie scure compaiono soprattutto nelle donne a causa dell’alta presenza di estrogeni e fattori quali l’uso della pillola anticoncezionale, l’allattamento e la gravidanza che ne aumentano la possibilità di insorgenza. Inoltre, non bisogna dimenticare, che esiste una predisposizione genetica – ha sottolineato la dottoressa Pugliarello – Per tutte queste ragioni è importante fare attenzione all’esposizione al sole, farlo in maniera graduale e sempre con una crema dal fattore di protezione alto per evitare scottature e arrossamenti che sono tra le principali cause delle macchie scure”. Una volta che le macchie scure sono comparse sulla pelle come si possono eliminare? “Sono stati compiuti enormi passi da gigante rispetto a dieci anni fa, quando i prodotti dedicati facevano poco o niente. – ha spiegato la dottoressa- Oggi, sul mercato esistono prodotti che hanno dimostrato risultati confortanti su molti soggetti. Si tratta di prodotti depigmentanti che devono essere usati con pazienza per mesi e senza mai esporsi al sole e con in abbinamento l’uso di una crema protettiva totale.
Tuttavia per essere sicuri di eliminare completamente le macchie causate dal sole è necessario ricorrere al laser, che ad oggi risulta essere ancora l’unico strumento risolutivo. Se ci si arma di pazienza è possibile prevenire le macchie utilizzando una crema solare ad alta protezione più volte al giorno, a seconda dello stile di vita e delle attività che si svolgono”. Ultimo grande problema che affligge gli appassionati di “bagni di sole” è l’eritema solare: si può prevenire? Come? “Da qualche anno si sta facendo strada l’uso di integratori che sta portando reali benefici – ha concluso la dottoressa Pugliarello – Esistono diversi tipi di integratori, alcuni dei quali sono davvero molto efficaci, che agiscono creando una fotoprotezione interna. Le sostanze contenute in questi integratori vanno a stimolare i melanociti a produrre melanina. I melanociti producono la melanina, ovvero il protettore naturale che difende la nostra pelle e che ci permette di abbronzarci. Grazie a questi integratori i melanociti lavorano 4 volte di più rispetto a quanto sono abituati a fare consentendo alla pelle di abbronzarsi di più, in maniera più duratura e soprattutto omogenea. E’ consigliabile cominciare assumere questi integratori almeno 15 giorni prima delle vacanze al mare e se si è soliti esporsi al sole in maniera sistematica, allora è bene preparare la pelle a ricevere UVA attivando il sistema di difesa già a partire da fine maggio fino alla fine dell’estate”.
XIX° Congresso SICOOP: La Clinica San Francesco protagonista per la chirurgia robotica protesica
/‘Protesi di ginocchio con assistenza robotica’, questo il titolo del corso tenuto dal dottor Paolo Sembenini e rivolto ai giovani chirurghi ortopedici specializzanti, in occasione del XIX° Congresso Nazionale della SICOOP (Società Italiana Chirurghi Ortopedici dell’Ospedalità Privata) svoltosi l’11 e 12 aprile a Roma presso il Policlinico ‘Gemelli’.
Il corso ha permesso ai giovani ortopedici di avvicinarsi per la prima volta e toccare con mano la metodica robotizzata sia per la protesica d’anca che del ginocchio. Innovativa si è rivelata anche la modalità del training, avvenuto grazie all’allestimento di postazioni con ossa sintetiche. Questo ha permesso una formazione più completa rispetto ai classici format congressuali che in precedenza ponevano solamente in risalto le nuove tecnologie robotiche e mininvasive. Nel dettaglio il dottor Sembenini ha esposto il planning preoperatorio ed il funzionamento della metodica robotizzata, permettendo poi ai giovani medici di eseguire due impianti di protesi monocompartimentale mediale e due protesi totali di anca. Dulcis in fundo, l’addestramento ha ‘incuriosito’ anche chirurghi molto esperti (relatori e moderatori del Congresso), i quali hanno effettuato attivamente delle domande mirate sulla metodica ed avviando così un interessante dibattito.
LA MAMMOGRAFIA È FONDAMENTALE PER UNA DIAGNOSI PRECOCE
/“Quando durante la palpazione del seno si avverte la presenza di un piccolo nodulo significa che potremmo essere in ritardo”. Il dottor Paolo Saggin, radiologo ed ecografista della Clinica San Francesco, ha così sottolineato l’importanza di fare prevenzione per il tumore al seno grazie alla diagnosi precoce, ovvero sottoponendosi ad una mammografia.
Si tratta di un esame radiografico che consente di visualizzare precocemente la presenza di noduli non ancora palpabili e che potrebbero essere tumori. La Clinica San Francesco e il Centro Diagnostico, hanno al loro interno apparecchiature di ultima generazione. “La mammografia digitale si è evoluta – ha spiegato il dottor Saggin – questi strumenti tecnologicamente avanzati, permettono di acquisire più immagini dalla stessa mammella e grazie al computer che le fonde in un’unica immagine, ci viene restituita in 3D. L’immagine in 3D restituisce la sezione, anzi le tante sezioni che compongono una mammella consentendo al radiologo di identificare più lesioni possibili e di ridurre il numero di immagini dubbie. L’esame consiste nel posizionare la mammella tra due lastre, che restituiscono un’immagine tridimensionale del seno e consentono così al radiologo di determinare o meno la presenza di noduli. Qualora la mammografia dovesse risultare “positiva” e quindi dovesse esserci un nodulo, alla paziente viene consigliata un’ ecografia e poi una biopsia. La biopsia può essere eseguita in sala operatoria, consiste nel prelievo, mediante un ago, del contenuto del nodulo che viene poi sottoposto ad esame citologico o istologico, per conoscere la natura del nodulo”.
Nel mondo occidentale il tumore al seno colpisce una donna su 8, è il più frequente del genere femminile, rappresenta il 29% di tutti i tumori che colpiscono le donne ed è la prima causa di mortalità per tumore. “Le donne conoscono il proprio seno. – ha spiegato il dottor Saggin – Ogni volta che si presenta un cambiamento, sono loro le uniche in grado di accorgersene immediatamente. Questo è un aspetto che io tendo a incoraggiare perché poi quando si rivolgono al medico di base sono in grado di fornire nel dettaglio quello che sta accadendo. E’ importante ricordare che, in generale le forme inziali di tumore non provocano dolore ed è necessario affidarsi all’osservazione o alla palpazione, ma si tratta di forme tumorali già avanzate, per questo è consigliabile nelle donne a partire dai 30 anni, affidarsi alla mammografia o all’ecografia almeno una volta all’anno”.
XIX° Congresso Nazionale S.I.C.O.O.P. Roma 11-12 aprile 2019
/Giovani chirurghi a scuola di robotica dal dottor Paolo Sembenini. In occasione del XIX° Congresso nazionale S.I.C.O.O.P. dell’11 e 12 aprile a Roma il dottor Sembenini, specializzato in chirurgia robotica ed artroscopica dell’Unità Funzionale di Ortopedia e Traumatologia della Clinica San Francesco, terrà, in qualità di tutor, una sessione di training (sala operating) con la metodica robotica Mako riservata ai giovani chirurghi. Il titolo della sessione è ‘Protesi di ginocchio con assistenza robotica’ e verrà realizzata congiuntamente al dottor Claudio Khabbazè del Policlinico di Abano Terme. L’evento S.I.C.O.O.P. si terrà al Policlinico Universitario ‘Agostino Gemelli’ ed il focus di quest’anno sarà “Fratture da fragilità – innovazione in chirurgia ortopedica”.
Il chirurgo ortopedico Paolo Sembenini partecipa a numerosi congressi, corsi e Master in qualità di relatore ed è autore di numerose pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali. E’ membro di diverse Società specializzate in Ortopedia e Traumatologia, italiane e non, tra cui l’American Academy of Orthopaedic Surgeons. A partire dal 2011 esegue attività chirurgica robotizzata al ginocchio nella Clinica San Francesco, il polo di eccellenza internazionale all’avanguardia in tema di chirurgia robotica, secondo solo agli ‘apripista’ americani.
Il Dr. Piergiuseppe Perazzini protagonista su TV2000
/
Il Dr. Piergiuseppe Perazzini protagonista della trasmissione “Il mio medico” in onda su TV2000.
La clinica
Clinica San Francesco S.r.l. – Casa di Cura Privata | Accreditata S.S.N. | Cap. Soc. € 5.232.425,00 i.v. | Iscr. Trib. VR 4101 en. 9039 | C.C.I.A.A. VR 070903 C.F. 00420560237 – P.IVA 03831150366 Note Legali – Privacy Policy – Informativa Cookie
- Sede Legale
- Via Monte Ortigara, 21/B 37127 Verona
Tel. 045 900 90 90 - Fax 045 8301919 - Centro Diagnostico
- Corso Venezia 123 37131 Verona
Tel. 045 900 90 90 - Fax 045 8395470 - Uffici Amministrativi
- Via Santini, 9 37127 Verona
- Direttore Sanitario
- Dr.ssa Chiara Sacchi